In tutta onestà sono convinta che la metà del successo che riscuote in Italia, Johnny Depp lo debba a Fabio Boccanera ed alla sua estrema bravura.
Non tutti gli spettatori sono consci delle altissime professionalità dei doppiatori italiani, veri e propri artisti, che curano un aspetto, scontato ai più, come la resa ottimale dei dialoghi di un film. Tanto è fondamentale tale aspetto che può decretare il successo o meno del film in una nazione. Anche un ottimo prodotto in lingua originale, con un doppiaggio sbagliato o con una scelta dei doppiatori non azzeccata può diventare mediocre, ne abbiamo avuto esempi anche piuttosto recentemente, soprattutto se la scelta ricade su doppiatori non di professione, ma di attori prestati al doppiaggio.
Incontro Fabio Boccanera, solare e disponibile, atteggiamento che denota l’estremo entusiasmo e l’amore per la sua professione che, a dispetto della sua età ancor giovane (non potrei dire altrimenti, siamo pressoché coetanei!), esercita da più di quarant’anni.
Nato in una famiglia di doppiatori, molto famosa e bravissima sua sorella Laura, realizza il suo primo doppiaggio all’età di quattro anni, regalando la voce italiana a Tamburino da piccolo, nel celeberrimo cartone animato di Walt Disney “Bambi”.
Da lì in poi una serie ininterrotta di film, cartoni, fiction e quant’altro, fino ad arrivare a protagonisti hollywoodiani del calibro di Colin Farrell, Brad Pitt e, per l’appunto, Johnny Depp, attore dalla bravura e versatilità indiscussa quanto il suo sex appeal (lo so, non è un giudizio distaccato).
Essendo appunto particolarmente ferrata sull’argomento Depp, insisto sottolineando la capacità di doppiare lo stesso attore modulando la voce in base alle interpretazioni. Depp interpreta personaggi molto originali e dissimili, sempre particolari e sopra le righe, molto diversi sono infatti Willy Wonka de “La Fabbrica di cioccolato” dal Cappellaio Matto di “Alice in Wonderland” dal geniale Capitan Jack Sparrow della saga “Pirati dei Caraibi”, e l’indubbia arte di Fabio Boccanera, non sta certo a me dirlo, sta nel restituire interpretazioni sempre diverse, sempre nuove, originali ed estremamente aderenti ai personaggi.
Fabio Boccanera, innanzitutto i miei complimenti e la mia ammirazione più totale per la tua capacità di trasmettere emozioni… sei cosciente del fatto che il pubblico, anche se inconsapevolmente, percepisce ciò che tu riesci a trasmettere?
Certo che si, è un lavoro di estrema soddisfazione. Per me totalmente appagante. Alcuni miei colleghi aspirano a mostrare i loro volti, a me piace talmente il mio lavoro che sono felice di quanto riesco a fare e trasmettere al pubblico, anzi, sono lusingato per le attestazioni di stima di quanti mi seguono e mi vogliono bene.
Io credo che la bravura dei doppiatori sia di gran lunga maggiore di quella degli attori, che possono far leva sulla propria mimica e corporeità per suscitare emozioni e reazioni, voi avete a disposizione “soltanto” la vostra voce, quindi il compito è sicuramente più arduo.
Sono naturalmente due professionalità diverse. Diciamo però che i doppiatori, in un ambiente asettico come una sala di doppiaggio, davanti ad un leggìo, alle 9 di mattina, devono essere in grado, “a freddo”, di rendere e trasmettere a pieno le scene, le situazioni, i sentimenti più disparati, e ti posso assicurare, è tutt’altro che facile.
Posso chiederti se nella tua lunga carriera hai mai doppiato un attore o un personaggio che in qualche modo non ti piacessero?
In verità non è mai accaduto, ogni interprete ed ogni personaggio è una sfida, prima di tutto contro se stessi, è un modo per alzare l’asticella e superarsi, migliorarsi, crescere nella propria professionalità.
Hai mai incontrato Johnny Depp? So che gli attori americani tengono molto ai loro doppiaggi.
Essendo molto professionali sono molto scrupolosi ed esigono di sapere chi li doppierà, ma non ho mai avuto l’opportunità di incontrare Johnny Depp. E’ pressoché inavvicinabile, e richiedere un incontro sarebbe oltremodo macchinoso, cosa poi alla quale non tengo più di tanto. Mi farebbe piacere sicuramente se accadesse, e se mai accadrà, in modo fortuito, coglierò l’occasione per fargli i miei complimenti.
A mio parere è lui che dovrebbe farli a te per essere in qualche modo veicolo della sua fama…
E’ indubbiamente un attore strepitoso, gli attori americani si preparano e studiano costantemente, sono professionalità totalmente diverse da quelle italiane. Purtroppo in Italia non ci sono scuole o accademie dove gli attori possono studiare e formarsi, e quelli bravi comunque non hanno opportunità per mostrare il loro valore. In America vige la meritocrazia, quelli veramente bravi vanno avanti, e comunque tutti hanno una chance per mettersi in gioco ed aspirare al successo, tutt’altro discorso in Italia, purtroppo…
Sicuramente la situazione del cinema italiano non è minimamente paragonabile a quella statunitense.
Con rammarico dobbiamo costatare che del grande cinema italiano ammirato da tutto il mondo non esiste più nulla. Purtroppo è un problema molto vasto ed articolato, che va dalle proposte cinematografiche artisticamente scadenti, ma premiate al botteghino, alle multisala, molte volte con audio pessimi che penalizzano gli sforzi che noi facciamo per offrire un prodotto ben confezionato e di buon livello, ai finanziamenti mal gestiti…
Personalmente ritengo che il vostro lavoro, o perlomeno i vostri nomi, dovrebbero essere più conosciuti
In effetti i nomi dei doppiatori dovrebbero avere un posto di maggior rilievo, all’inizio dei titoli di coda, come pretendeva, per esempio, il compianto Direttore di doppiaggio e celebre doppiatore egli stesso, Tonino Accolla, e non al termine degli stessi. Nel caso dei film americani poi, i titoli di coda sovente durano svariati minuti e nessuno spettatore li legge mai fino in fondo.
Progetti nell’immediato?
Sto per rientrare in sala di doppiaggio… quindi ci “risentiremo” presto!!!
di Benedetta Tintillini
Read this article in English